Descrizione
Olio extravergine d’oliva prima spremitura a freddo. Latta da 3 litri
Il nostro olio è prodotto al100% da prima spremitura a freddo delle nostre olive delle seguenti varietà: Leccino, Frantoio, Pendolino, Moraiolo, Arbequina. Tutte le olive provengono dalla nostra fattoria e sono coltivate con il metodo della Lotta Integrata.
Proprietà di un buon olio extravergine d’oliva
Il nostro olio viene prodotto entro 48 ore dalla raccolta in un frantoio cooperativo vicino alla nostra fattoria. Il processo di estrazione a freddo, completa il lavoro preservando i componenti benefici dell’extravergine come gli acidi grassi insaturi. L’acido oleico, che è monoinsaturo, è presente per circa il 75% e può essere definito il “custode” delle arterie in quanto si lega al colesterolo nel sangue trascinandolo via.
Storia e curiosità
L’olio extravergine d’oliva è un condimento fondamentale all’interno di una dieta sana, per via delle sua caratteristiche benefiche.
Le sue origini sono antichissime, e la sua storia attraversa anche miti e leggende. Le sue radici risalgono al Medio Oriente. In Palestina sono stati ritrovati quelli che dovrebbero essere i più antichi frantoi. Furono i Fenici ad esportarlo in tutto il Mediterraneo, dall’Egitto all’Italia.
In Grecia erano presenti molti oliveti, ed è una pianta sacra legata alla dea Atena: il mito narra di una sfida tra Poseidone ed Atena, per aggiudicarsi la sovranità dell’Attica. Poseidone toccò con il tridente il suolo, da cui comparve un cavallo bianco, forte e veloce. Atene diede un colpo alla roccia con la sua lancia, e dalla terra venne alla luce il primo olivo. Zeus scelse il dono di Atene all’Attica, poiché utile per le medicazioni, per l’illuminazione e per uso alimentare. Diventò, così, la dea di Atena e a lei furono dedicate le Panatenaiche: ai vincitori veniva adornato il capo con ramoscelli di olivo selvatico e dei vasi pieni di olio erano il premio. In questo periodo, l’olio veniva utilizzato come unguento per il corpo, per purificarsi e per i riti sacri, quali i funerali.
Con la colonizzazione dei Greci delle terre del Sud Italia (Magna Grecia), le coltivazioni di olivo iniziarono a diffondersi anche qui, diventando importanti per l’economia del Paese.
Dal Mediterraneo partivano navi piene di olio che, dalla Sicilia, arrivavano fino a Marsiglia, facendo concorrenza alla produzione Greca. In questo periodo iniziò anche una classificazione dell’olio. Gli ulivi iniziarono a diffondersi anche nell’aria interna e, grazie agli Etruschi, l’olio “attraversò” gli Appennini, arrivando alla Pianura Padana e nel Beneventano. Gli utilizzi erano principalmente sportivi o per cosmesi femminile, in boccettine mescolati a profumi.
Verso la fine del VII gli Etruschi iniziarono a produrre il loro olio, che lentamente iniziò ad essere un prodotto non solo più per aristocratici. Ed è in questo periodo che anche i Romani iniziarono a lavorare per avere il proprio olio. Lo utilizzavano come unico condimento utilizzato per i banchetti, ma per mancanza di cure diventava rancido in poco tempo. Pensarono, quindi, di salarlo: le olive venivano raccolte quando ancora acerbe e conservate sott’olio e la spremitura avveniva al momento dell’utilizzo.
Nel tardo Impero, il Mediterraneo conosce un forte momento di carestia, dovuto anche all’invasione dei barbari.
La coltivazione e il commercio dell’olio diventa difficile. L’olivicoltura è costretta a subire un fermo, se non in forma di piccole produzioni familiari, per l’autoconsumo.
Solo intorno all’anno Mille, vi è una ripresa. Conventi e Monasteri donano delle terre, che per necessità liturgiche hanno continuato a coltivare, all’interno delle loro mura.
Ma per riavere un fiorente commercio di olio dovrà passare ancora qualche secolo. Grazie ai mercanti veneziani, genovesi e fiorentini, gli scambi con l’Oriente e con l’Europa del nord diventano forti. L’olio italiano inizia ad essere conosciuto e, poiché la sua reputazione è ottima, la richiesta diventa sempre maggiore.
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