Grechetto 2022 Valdichiana Toscana DOC
€10,00
GRECHETTO D.O.C
Denominazione: Grechetto Valdichiana Toscana DOC
Varietà: 85%Grechetto, 15% Incrocio Manzoni 6.0.13.
Vinificazione: Pressatura soffice dei grappoli e fermentazione del mosto a 18 °C. Quattro mesi di maturazione in acciaio con movimento delle fecce fini e da 2 mesi di affinamento in bottiglia.
Descrizione: Profumo fruttato con sentore di miele e limone, molto persistente, fresco al palato con note di mandorle e mimosa.
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GRECHETTO D.O.C
Denominazione: Grechetto Valdichiana Toscana DOC
Varietà: 85%Grechetto, 15% Incrocio Manzoni 6.0.13.
Vinificazione: Pressatura soffice dei grappoli e fermentazione del mosto a 18 °C. Quattro mesi di maturazione in acciaio con movimento delle fecce fini e da 2 mesi di affinamento in bottiglia.
Descrizione: Profumo fruttato con sentore di miele e limone, molto persistente, fresco al palato con note di mandorle e mimosa.
Il Grechetto origine e storia. Grechetto, greco, grecanico… queste uve hanno nomi simili eppure non hanno nulla in comune se non forse, come suggerisce il nome, la stessa terra d’origine, la Grecia o più in generale il Mediterraneo. Saranno state portate dai coloni ellenici nella Magna Grecia qualche secolo fa o forse definirle e diffonderle come uve “greche” era considerato sinonimo di qualità? Recenti esami del DNA hanno rivelato l'esistenza di due cloni di Grechetto con diversi caratteri genetici: il clone g109 (Grechetto di Orvieto, Greco di Tufo DOCG) e il clone g5 (Greco di Todi, Pignoletto e Rebola riminese). Le due varietà presentano tuttavia caratteristiche molto simili: il grappolo è di medie dimensioni, cilindro-conico in genere alato, compatto (soprattutto la varietà g5). Gli acini sono di media grandezza, ovali, con buccia sottile e consistente, ricca di pruina, di colore giallastro. La maturazione avviene nella seconda metà di settembre (un po' più precocemente la varietà g5).
I Nostri prodotti e la lotta Integrata. La lotta integrata è una pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione dell'uso di fitofarmaci mettendo in atto diversi accorgimenti secondo un rigido disciplinare previsto dalla Regione Toscana che ne controlla l’osservanza. Questo tipo do pratica prevede:
l'uso di fitofarmaci poco o per niente tossici per l'uomo e per gli insetti utili; la lotta agli insetti dannosi tramite la confusione sessuale; fitofarmaci selettivi; fitofarmaci che possono essere facilmente denaturati dall'azione biochimica del terreno e dall'aria; la lotta agli insetti dannosi tramite le tecniche di autocidio, come la tecnica dell'insetto sterile (SIT); la previsione del verificarsi delle condizioni utili allo sviluppo dei parassiti, in modo da irrorare con fitofarmaci specifici solo in caso di effettivo pericolo di infezione e non ad intervalli fissi a scopo preventivo. la lotta agli insetti dannosi tramite l’inserimento di altri che siano loro predatori naturali e che non siano dannosi alle coltivazioni (lotta biologica); l’uso di varietà colturali maggiormente resistenti; l’uso della rotazione colturale; particolare attenzione ed eliminazione di piante infette.
La lotta integrata sfrutta i fattori biotici e abiotici di regolazione interna agli ecosistemi a suo vantaggio e usa tutti gli strumenti possibili, non limitandosi quindi ai mezzi chimici (biologici, culturali, biotecnologici). Questo approccio è prevalentemente usato nella lotta contro gli insetti, ma si può estendere nella lotta contro tutti gli organismi dannosi (funghi, roditori..). Il suo obiettivo è quello di mantenere l'organismo dannoso entro una soglia, limite oltre al quale l'organismo stesso crea danno economico (non vuole arrivare all'eradicazione, ma al contenimento).
Informazioni aggiuntive
Peso | 1,5 kg |
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Recensioni
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